Descrizione

Le aziende si muovono con molti obblighi e, sovente, poche risorse da dedicare in via esclusiva a questo panorama normativo, reso più complesso e cogente dalla pressione comunitaria e dalla crescente opportunità di integrare standard e certificazioni volontarie sempre più significativi in termini di competitività.

Per non incorrere in sanzioni ed ottimizzare gli interventi, conviene rivolgersi ad un partner affidabile e qualificato come Ethos.

Due punti chiave della nostra filosofia sono il costante aggiornamento normativo e una vocazione all’integrazione dei sistemi, che limita la proliferazione dei documenti e contiene i costi.

Ad essi si aggiunge un’esperienza pluriennale e a tutto tondo nell’ambito della formazione, dello sviluppo commerciale, del marketing e del controllo di gestione.

  • DECRETO LEGISLATIVO 81/08

    Il Testo Unico sulla Sicurezza varato ad aprile del 2008, aggiornato (ma non stravolto) ad agosto 2009, non ha modificato in modo sostanziale lo scenario della vecchia 626. Di sicuro ha elevato l’attenzione nei confronti dei cosiddetti “nuovi rischi”, ampliando e inasprendo in parte le sanzioni.
    Ha, inoltre, introdotto un ruolo decisamente più corposo per il medico competente.

    Il corpus legislativo sulla sicurezza e salute sul lavoro con i nuovi decreti (DLgs 81 e 106) entra così in una fase che potremmo definire “di maturità”.

    Da obblighi più che altro formali, e interventi una tantum (vedi la revisione periodica del Documento Valutazione Rischi, che spesso veniva chiuso nel cassetto fino all’anno successivo) si passa ad un vero e proprio sistema di gestione, che richiede continuità e sviluppo di una cultura aziendale.

    La legge esige un’attenzione costante ai temi della sicurezza e della salute, nonché uno sforzo continuo per il miglioramento, a garanzia:

    • della sicurezza delle persone e dell’ambiente (non solo fattori relativi all’ambiente di lavoro, anche di quello circostante)
    • della salute dei lavoratori, con un coinvolgimento sempre maggiore della sfera del benessere personale.
  • VALUTAZIONE DEI RISCHI

    La valutazione dei rischi deve rispecchiare le condizioni effettive, costantemente aggiornate dell’azienda, e considerare TUTTI i possibili rischi, individuali e collettivi, in base al nuovo T.U.S.

    Tutto questo ancora non basta: con la diligenza del buon padre di famiglia e la conoscenza approfondita del proprio ambito produttivo, il datore di lavoro deve saper individuare tutti i rischi potenziali, aggiornarsi sulla normativa tecnica, pensare praticamente a tutto.

  • PRESIDIO DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

    Un secondo, fondamentale obbligo in materia di sicurezza sul lavoro che ricade su ogni azienda è quello di istituire il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) aziendale. A tale servizio sono, infatti, assegnati alcuni compiti fondamentali, quali:

    • Individuare, sulla base della struttura e della conoscenza dell’organizzazione dell’azienda, i fattori di rischio, collaborare alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro
    • Elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive dei lavoratori, nonché i sistemi di controllo di tali misure
    • Elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività
    • Partecipare alle consultazioni aziendali in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunione periodica (solitamente annuale) prevista dalla normativa
    • Fornire ai lavoratori le informazioni in merito ai rischi, alle procedure, ai referenti ed alle modalità in essere nell’impresa per gestire i rischi lavorativi presenti

    Il Datore di Lavoro dovrà, così, nominare un Responsabile del SPP (RSPP) – dotato di competenze e professionalità specifiche – per gestire il delicato compito collegato al servizio. In caso di un’articolazione aziendale più complessa (sedi o aree produttive diverse, ecc), il Responsabile può essere coadiuvato da degli Addetti (ASPP) con compiti specifici nell’ambito del Servizio stesso.

  • 231 IS045001

    Estensione della portata della 231: verso un sistema di gestione della sicurezza

    Con la legge 123 le sanzioni previste per chi incorre in reati amministrativi, alla luce della 231/01 vengono estese a violazioni della normativa SSL.

    Garantire una gestione efficace di questi aspetti – potendo provare di aver svolto quanto richiesto – è quindi obbligo precipuo di imprese e istituzioni, le cui omissioni rientrano nella responsabilità sociale dell’impresa.

    Dal singolo manager, questa responsabilità può estendersi a responsabilità sociale dell’Ente, cui era affidato il compito di impedire illeciti o inadempienze.

    Per poter provare di essersi adoperati per escludere l’infortunio o la malattia professionale, l’ideale è mettere a punto un sistema di gestione della sicurezza a norma, volto all’individuazione preventiva, monitoraggio ed eliminazione o riduzione dei rischi.

    L’ormai famoso e discusso articolo 30 del DLgs 81/08, integrato dal DLgs 106/2009, offre spunti importanti per interpretare ed attuare queste necessità.

    Tra le certificazioni internazionali, le linee guida per la certificazione ISO 45001 garantiscono l’aderenza allo standard, ponendo l’azienda al riparo da eventuali responsabilità indirette per incidenti, infortuni o malattie professionali.

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